Mentre al piazzale ex Zuffo comincia a prendere forma la variopinta e iperattiva cittadella dei paddock, si avvicina rapidamente il momento in cui la 73ª «Trento Bondone» comincerà a celebrare i propri riti, primo fra tutti quello delle verifiche tecniche e sportive, che da un paio di edizioni si svolge nel grande spazio ai piedi del Doss Trento, in modo da rendere il tutto più fluido. Vetture e documenti potranno essere sottoposti al vaglio dei commissari tecnici dalle ore 9.30 alle 17 di domani (venerdì), mentre la giornata di sabato sarà interamente dedicata alle due sessioni di prova.
Il ruolo di super favorito è immancabilmente appannaggio di Simone Faggioli, che stavolta sarà al via della cronoscalata più lunga d’Europa con la Nova Proto NP01-2, vettura con la quale ha già vinto le prime due prove del Campionato Supersalita. Proveranno a rendergli la vita difficile Luigi Fazzino (Osella PA 30 Zytek), Samuele Cassibba (Nova Proto Sinergy V8), leader della classe 2000, Achille Lombardi (Osella PA 21 4C turbo), Diego Degasperi, che celebrerà la 30ª partecipazione a questa gara affrontandola con la Norma M20 FC, poi Franco Caruso, Matteo Moratelli e Giancarlo Maroni, tutti in gara con una Nova Proto NP01.
Una bella lotta vedremo anche nel gruppo E2SH, che annovera i vari Marco Gramenzi (Alfa 4C MG 01 Furore), Alessandro Gabrielli (Alfa Romeo 4C), Manuel Dondi e Gianluca Ticci, entrambi sulle estreme Fiat X1/9. Promette spettacolo il gruppo GT con Lucio Peruggini (Ferrari 488 Evo), Marco Iacoangeli (BMW Z4 GT3), Giuseppe Ghezzi (Porsche 997 GT3) e Mirko Zanardini (Lamborghini Huracan) in prima fila. Nel gruppo E1, con 23 iscritti, spicca il nome di Giuseppe Aragona sulla potente Volkswagen Golf, che cercheranno di contrastare Alessandro Tortora (Peugeot 106 turbo), Harald Freitag (Opel Kadett), Matteo Bacci (Alfa Romeo Giulietta) e Tiziano Nones (Skoda Fabia Evo). Nutrito il gruppo Rally, con dieci vetture la via, nel quale svetta il nome di Pietro De Tisi su Skoda Fabia, mentre tanti agguerriti altri driver animeranno le sfide nei gruppi RS (24 vetture), RS Cup (19), Rs Plus (19). Prime a salire verso le Rocce Rosse saranno al solito le vetture storiche, 68 quelle iscritte, divise in cinque categorie e in 21 classi.
In una gara come questa le attenzioni sui piloti non sono però condizionate unicamente dalle loro performance e dalla qualità delle vetture che portano sul percorso, ma talvolta anche dalle storie, tutte diverse, che portano con sé e dai messaggi di cui sono portatori. Un caso eclatante, in questo senso, è quello di Gianni Luca Tassi, che sarà per la prima volta al via della «Trento Bondone» al volante di una Seat Ibiza Sc Trophy del gruppo RsCup con l’obiettivo di ben figurare, ma soprattutto di promuovere il progetto di integrazione del Grasso Racing Team, che ha configurato questa vettura in modo da essere guidata da persone con disabilità motoria (paraplegiche), come lo stesso pilota perugino, che ha già preso parte alle prime due tappe del campionato Supersalita. Ex pilota di motorally, con 16 titoli italiani e uno europeo in bacheca, ha dovuto interrompere l’attività nel 2003 a causa di un grave incidente che lo ha costretto sulla sedia a rotelle, ma non gli ha impedito di ricominciare a correre e a divertirsi già due anni dopo. Nel 2017 ha addirittura preso parte alla Parigi – Dakar, classificandosi 39° assoluto. Dopo una pausa di riflessione quest’anno si è rituffato nell’agone del motorsport, affrontando le gare in salita, per aprire una strada ad altre persone con disabilità che desiderano partecipare a questo tipo di competizioni, ma anche a sfide in pista o a rally. A breve verrà messa disposizione del Grasso Racing Team anche una seconda auto con comandi al volante per compiere un salto di qualità. Intanto, però, lo attendono i tornanti della «Trento Bondone», che per un novizio non sono ostacolo di poco conto.
Fonte e foto: Pegasomedia
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