Due piloti della MRC Sport erano presenti alla 44esima edizione del Rally Internazionale Casentino, terzo appuntamento dell’IRC in programma tra venerdì 13 e sabato 14 luglio in provincia di Arezzo con epicentro a Bibbiena. Centoquarantaquattro le vetture attese venerdì sera alla partenza, chiamate ad affrontare centocinque chilometri di alto contenuto tecnico e spettacolare.
Filippo Bravi era a bordo di Hyundai I 20 Rally 2 con Thomas Spangaro alle note. A seguire il suo resoconto: “In questo terzo appuntamento dell’IRC il nostro obiettivo era quello di progredire ancora sul passo pur sapendo che, per la terza volta di fila, affrontavamo una gara nuova. Tutti e due i giorni di corsa hanno visto prove speciali dove le prime 12 posizioni assolute erano chiuse in 5-6 secondi, con gruppi di 6-7 auto in 2 secondi. Abbiamo cominciato subito bene e la ciliegina è stata l’ultima prova, la Talla di 30 km in notturna, che ci ha permesso di agguantare la top ten e piazzarci noni assoluti. Ora aspettiamo settembre dove finalmente arriva la gara di casa”.
Jonas Muller, che guidava una Opel Corsa con Lade Maresa sul sedile di destra, si é espresso cosí: “Il rally è stato molto sfortunato per noi. Dopo aver dovuto guidare non con la mia macchina normale, ma con un veicolo sostitutivo, c’erano alcune differenze alle quali dovevo abituarmi. In realtá queste differenze sono state evidenti solo nella prima fase; dopo alcune modifiche al set up le cose sono andate un po’ meglio, il che ci ha dato un buon feeling per il secondo giorno, ma è qui che è iniziata davvero la nostra sfortuna. Circa a metà della terza prova abbiamo forato una gomma a causa di un antitaglio spostato e abbiamo dovuto guidare fino al traguardo molto lentamente perché la gomma aveva strappato il sensore della massa d’aria. Dopo aver cambiato la gomma nella prova 4 abbiamo potuto riprendere, ma con con meno potenza. Dopo una riparazione, era il momento della prova 5, lunga 22 km. A 5,7 km dall’arrivo, abbiamo impattato su una fila d’alberi a bordo strada, cosa che ci ha costretti al ritiro”.
Piergiorgio Grizzo