Ci hanno provato più volte, lo scorso anno sono riusciti a salire sul podio conquistando il terzo posto, stavolta hanno centrato il bersaglio grosso. Stiamo parlando dei bresciani Lorenzo e Mario Turelli, figlio e padre, assi delle gare di regolarità, che ieri hanno vinto la prima volta la «Coppa Città della Pace», seconda prova del Cireas, il Campionato italiano di regolarità per vetture storiche, organizzato dalla scuderia roveretana Adige Sport. Al traguardo di Villa Lagarina, ieri pomeriggio, i due portacolori di Brescia Corse sono giunti con la propria Lancia Aprilia del 1937, del totalizzando 205,50 penalità, 22,20 in meno rispetto ai dominatori delle ultime due edizioni e di quella del 2020, i bergamaschi Guido Barcella e Ombretta Ghidotti su Fiat 508C del 1938. Un duello sul filo dei centesimi al quale hanno preso parte a pieno titolo anche i bresciani Alberto Aliverti e Stefano Cadei su Autobianchi A113 del 1981, staccati di appena 24,37 punti dai vincitori e quindi terzi, in virtù del più penalizzante coefficiente di moltiplicazione delle penalità legato alla minore anzianità della vettura.
Si è trattato di una sfida senza respiro, con distacchi finali molto limitati, che si è svolta su un percorso modificato prima a causa della frana che ha bloccato la Valle di Ledro, poi a causa dalle precipitazioni delle ultime ore, che hanno portato la neve in quota e costretto gli organizzatori ad annullare tre prove cronometrate a Castellano e Cimone. Cambiamenti di programma, che fanno parte integrante di questa disciplina e ai quali i driver sono abituati.
Lorenzo e Mario Turelli, tuttavia, hanno messo subito la gara sui binari ideali, dato che comandavano la classifica a quota 72,61 penalità già dopo la prova numero 27, che ha chiuso il primo settore a Volano, vantando 18,47 punti di vantaggio su Barcella e Ghidotti, 20,67 su Maurizio e Pietro Indelicato e 23,32 su Aliverti e Cadei. Al termine della prova numero 40, a Mori, che ha chiuso il secondo settore, i due Turelli erano ancora al comando con 31,09 punti di margine su Barcella e Ghidotti, 32,21 su Aliverti e Cadei, 50,35 su Barcella e Rossoni, quindi il podio era già di fatto deciso. L’ultimo settore ha avuto quindi il compito di rifinire la classifica generale e di definire con precisione quelle dei gruppi e delle classi.
«Non è la prima volta che prendiamo a parte a questa gara, – spiega Lorenzo Turelli – ma questa è la prima volta in cui non abbiamo dovuto fare i conti con alcun inconveniente. Tutto è filato liscio fin dalla partenza e a premiarci è stata la costanza di rendimento in tutti i settori: abbiamo perso qualcosa nel secondo, ma sempre conservando la posizione, meglio di così non potevamo fare su un tracciato decisamente impegnativo, benché alla portata di tutte le vetture».
Ai piedi del podio, dopo l’arrivo a Villa Lagarina, troviamo Federico e Alberto Riboldi su Fiat 580C del 1937, staccati di 28,77 penalità, al quinto posto Andrea Vesco e Fabio Salvinelli su Fiat 508B del 1935, a 30,75 punti, al sesto Edoardo Bellini e Roberto Tiberti su Fiat 508C del 1937, al settimo Nicola Barcella e Simone Rossoni su Autobianchi A112 Abarth del 1979, all’ottavo Alberto e Giuseppe Scapolo su Fiat 508C del 1937, al nono Gianmario Fontanella e Alessandro Malta su Fiat 514 Sport del 1930, e al decimo Maurizio e Pietro Indelicato su Autobianchi A112 Elegant del 1976.
Il trofeo riservato alle scuderie è andato, al solito, a Franciacorta Motori, mentre il primo equipaggio classificato interamente femminile è quello composto da Emanuela Cinelli e Luisa Deleuse in gara con una Innocenti Mini Cooper del 1969. Entrando nel merito delle categorie, Fontanella e Malta hanno prevalso nel RC1, i vincitori nel RC2, Mario Passanante e Alessandro Molgora su Fiat 1100 nel RC3, Aliverti e Cadei nel RC4, Roberto e Andrea Paradisi nel RC5.
Gara nella gara, anche questa volta i piloti sono stati impegnati nella «Power Stage», una sfida su tre soli pressostati posizionati a distanza ravvicinata, i cui risultati (ai quali non si applicano i coefficienti legati all’anzianità della vettura) confluiscono in una nuova classifica generale nazionale. Ad imporsi sul tracciato allestito nella campagna di Volano sono stati Giorgio Bossi e Davide Dolce su Peugeot 205 GTI del 1998, che hanno preceduto Franco Spagnoli e Roberto Rossoni su Fiat 508C. Infine alla «Coppa Città della Pace» erano iscritte anche tre vetture moderne, il punteggio migliore è stato quello di Enrico Coan e Fabio Ulliana su Renault Clio Williams.
Chiusa la 31ª edizione con la cerimonia di premiazione organizzata alla Cantina Vivallis, la scuderia Adige Sport, guidata da Luca Manera, può già cominciare a pensare all’edizione 2025.
Fonte e foto: ufficio stampa Pegaso Media
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