L’appuntamento dello scorso 28 ottobre, che ha toccato alcuni territori caratteristici della Valtellina, ha raccolto entusiasmo e soddisfazione da parte di tutti gli equipaggi partecipanti alla manifestazione realizzata da ACI Storico e il supporto fondamentale di Automobile Club d’Italia.
Anche questo appuntamento di Ruote nella Storia, creato per valorizzare il motorismo d’epoca e promuovere le ricchezze paesaggistiche e tradizionali locali, ha raggiunto il suo obiettivo. A rendere possibile la riuscita dell’evento la presenza attiva dell’Automobile Club di Sondrio, che in rappresentanza degli Automobile Club locali, ha organizzato la sua terza edizione dell’autoraduno dedicato al motorismo storico grazie alla collaborazione importante dello staff dell’Ente presieduto da Andrea Mariani e diretto da Roberto Conforti.
Per gli equipaggi partecipanti, che hanno descritto l’evento come emozionate e allo stesso tempo allegro, si è trattato di un viaggio nel quale si sono attraversate alcune località della Lombardia ricche di tradizione che appartengono all’area valtellinese con i suoi mulini e la sua storia.
-“L’affetto verso la Provincia di Sondrio è sempre molto rilevante, anche perché il concetto dello sport, che sia con le auto storiche o con le auto moderne, noi lo abbiniamo da sempre con il turismo e la gastronomia – ha sottolineato il Presidente di AC Sondrio, Andrea Mariani – La Valtellina è terra di turismo e terra di gastronomia, oltre che essere terra delle Olimpiadi Invernali del 2026. Per cui questi eventi sono sempre pensati e studiati per far conoscere la nostra valle e per far divertire i partecipanti. AC Sondrio nel 2024 sarà alla sua 67esima edizione del Rally Valtellina, che è, dopo la Targa Florio, il Rally più antico d’Italia. Questo vuol dire che è una terra di sport e di motori ed è anche una terra dove gli appassionati non mancano mai. Quest’anno abbiamo cercato di proporre anche dal punto di vista concettuale una sorta di unione tra quello che probabilmente sarà il futuro, cioè le auto elettriche e i campionati italiani delle discipline green, e il raduno di Ruote nella Storia. Questo a significare che il futuro non cancella il passato, anzi è il contrario. Le auto storiche sono infatti un patrimonio enorme, soprattutto in un Paese come il nostro che vanta marchi di prestigio mondiale, quindi le avuto storiche non devono essere dimenticate nemmeno in futuro”.-
Il percorso studiato per questa terza edizione di Ruote nella Storia con AC Sondrio ha tracciato le ‘vie’ dell’Adda che sostiene le attività agricole e artigianale del posto. Circa cento chilometri con partenza da Sondrio e arrivo a Teglio, passando per tre mulini recentemente restaurati e con una ricca storia alle spalle: il Mulino de la Rosina, il Mulino Oberti Carmelino e il Mulino Fucina Cavallari. L’arrivo, infine, a Teglio con il pranzo all’insegna delle specialità locali.
-“Siamo soddisfatti perché abbiamo portato tanta gente in Valtellina – ha tenuto a precisare il Direttore dell’Automobile Club di Sondrio, Roberto Conforti – il raduno ha previsto una visita alla Sondrio Storico, dopodiché si è passati ai mulini storici della Valtellina ed inoltre abbiamo offerto in dono ai partecipanti la farina che serve a fare la polenta e una bottiglia di vino del posto. È stata una giornata di allegria, durante la quale gli equipaggi hanno scoperto dei luoghi caratteristici della Valtellina e all’arrivo a Prato Valentino hanno potuto ammirare il paesaggio della valle assaporando piatti della tradizione. Come AC Sondrio vogliamo, pertanto, ringraziare tutti i partecipanti”.-
E per ricordare proprio gli equipaggi protagonisti dell’evento non resta che menzionare alcune delle splendide vetture d’epoca partecipanti tra cui, come sempre solo per citarne alcune, una Fiat 1100 D del 1964, una Triumph TR4 del 1963, una MG B -GT del 1965, una Fulvia HF 1.6 del 1971, una Lancia Delta GT del 1987.
Fiduciosi in una entusiasmante quarta edizione con AC Sondrio, Ruote nella Storia continua ancora nel 2023 il prossimo 5 novembre con AC Pisa, AC Vibo Valentia e AC Biella.
Fonte: Rosario Giordano | ufficio stampa ACI Storico