Adolfo Urso e Valentino Valentini, Ministro e Viceministro delle Imprese e del Made in Italy, in visita speciale alla mostra “Gli scultori della velocità” promossa da ASI e ospitata a Roma nella sede del Dicastero.
“Queste opere – ha sottolineato il Ministro Urso durante la visita di mercoledì 24 luglio – rappresentano il passato e il futuro del nostro Paese. Sono un esempio di eccellenza e di qualità creativa che tutti ci riconoscono e che noi celebriamo in quello che è il nuovo tempio del Made in Italy, non solo la sede di un ministero. I modelli esposti dovrebbero essere di ispirazione per le giovani generazioni, proprio per il carattere artistico che questi maestri del Made in Italy hanno messo sulla base dell’esigenza puramente artigianale e produttiva dell’epoca.”
“È come se avessimo chiesto a Leonardo di rifare “La pietà” – ha aggiunto il Viceministro Valentini – perché queste sono opere d’arte e pezzi unici realizzati dagli stessi autori dell’epoca. Hanno quindi un valore enorme, storico e culturale. La capacità del Made in Italy sta anche nel riuscire ad animare un prodotto industriale come l’automobile e lo stesso vale in tanti altri settori, dall’enogastronomia alla moda.”
“Per noi – ha detto Alberto Scuro, Presidente ASI – è una giornata simbolica e importante, perché questa mostra ha un significato molto particolare. Negli anni ’50 e ’60 il saper fare dei maestri carrozzieri e battilastra era evoluto a tal punto che questi oggetti sono nati in maniera quasi spontanea nelle mani delle persone che di fatto erano guidate dal proprio istinto e dal proprio talento, senza il supporto di tanti disegni o schemi. C’era la necessità di produrre in fretta per realizzare auto da corsa vincenti. Questi talenti hanno dato vita a capolavori che oggi sono riconosciuti in tutto il mondo come emblemi del saper fare italiano.”
L’esposizione – composta da sette sculture di alluminio, ferro e legno – mette in luce la bellezza del design automobilistico italiano, quello degli anni ’50 e ’60 del ’900, in cui arte e artigianalità si sono fusi grazie alla maestria dei carrozzieri modenesi che, a colpi di martelli, hanno letteralmente scolpito i modelli più eleganti e vincenti della storia dell’auto sportiva.
I modelli rappresentati sono la Ferrari 750 Monza del 1954, la Ferrari 250 Testarossa del 1957, la Shelby Cobra Daytona Coupé del 1964, la Ferrari 275 GTB Competizione Speciale del 1965 e la Ferrari 330 P4 Coupé del 1967. Tutte vetture realizzate all’epoca nella Carrozzeria Scaglietti di Modena.
Apertura mostra (via Veneto 33, Roma, fino a metà settembre):
sabato e domenica dalle 10.00 alle 17.00 (ingresso libero); dal lunedì al venerdì dalle 17.00 alle 19.00 con prenotazione via email all’indirizzo prenotazioni.gliscultoridellavelocita@asifed.it
Ingresso gratuito.
Luca Gastaldi