Fuoco alle polveri della dodicesima edizione di Milano AutoClassica a Fiera Milano Rho

Fino a domenica 20 novembre tutto il meglio dell’automobilismo sportivo e classico  celebrando marchi prestigiosi, due straordinarie Aste, novità di prodotto delle Case Auto incluse tre anteprime italiane, inedita presenza di imbarcazioni d’epoca
Inaugura oggi alle ore 11.00 nel Padiglione 7 di Fiera Milano (Rho) Milano AutoClassica  2022  che si preannuncia un’edizione ancora più generosa per qualità, quantità e spazi offerti, allargando l’esposizione ad un nuovo Padiglione e spostandosi strategicamente al centro di Fiera Milano.
ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE
Il taglio del nastro avverrà, come da tradizione, di fronte alle tre Regine della manifestazione che rendono  tributo all’Ingegnere Mauro Forghieri, una delle menti più brillanti del settore automotive, recentemente scomparso. Le tre indiscusse protagoniste della Formula Uno, dal fascino immutato sono: Ferrari 312 B3 “Spazzaneve, del 1973, dal passo corto e dall’estrema ricerca aerodinamica studiata da Mauro Forghieri che  aprì la strada verso la fortunata serie T che ha permesso a Niki Lauda e Jody Scheckter di vincere ben sette Titoli Mondiali tra Piloti e Costruttori.
La Ferrari 312 T4, classe 1979, è la quarta evoluzione della serie con cambio trasversale che tante soddisfazioni ha dato a Maranello, con i due titoli di Lauda nel 1975 e 1977 e quello sfiorato nel 1976. Progettata come tutta la famiglia “T” da Mauro Forghieri, molto innovativa nelle linee aerodinamiche, in controtendenza con il resto dei costruttori, può essere considerata la prima Ferrari a effetto suolo della storia ed è la monoposto che ha regalato a Enzo Ferrari l’ultimo Mondiale Piloti della sua vita , nel 1979, quando la straordinaria coppia composta da Jody Scheckter e Gilles Villeneuve ottiene 3 tre vittorie a testa, ma il  pilota sudafricano Scheckter si laurea campione grazie ai migliori piazzamenti ottenuti (3 secondi posti).  Nel 1981 la Ferrari si è convertita alla sovralimentazione con il doppio turbo KKK dopo aver sperimentato anche un compressore volumetrico Comprex, interessante dal punto di vista teorico, ma poi scartato per i problemi di messa a punto. La Ferrari 126 CK del 1980 era stata pensata intorno al più compatto 6 cilindri di 1,5 litri che conteneva i due turbo nella parte superiore della V di 120°. Telaio monoscocca in alluminio, la CK era caratterizzata da grandi fiancate che contenevano anche gli scambiatori di calore. Considerata una monoposto per le piste veloci, Gilles Villeneuve regalò il primo successo turbo alla Ferrari nel GP di Monaco, ripetendosi poi in Spagna sul tortuoso Jarama. Solo problemi di affidabilità tennero lontano la 126 CK dalla lotta per il titolo iridato.
L’area celebrazioni della Club House di Milano AutoClassica quest’anno rende omaggio all’ F40, l’iconica supercar di Maranello presentata per la prima volta 35 anni fa, esattamente il 21 luglio 1987, in occasione dei festeggiamenti dei primi 40 anni di vita dell’azienda automobilistica Ferrari. La F40, omologata per l’utilizzo stradale, fu la prima vettura realizzata in serie utilizzando, quasi esclusivamente, pannelli in Kevlar e in compositi di carbonio. Indiscussa icona di stile ed eleganza, dal profilo aerodinamico scaturito dalla matita di Pininfarina, la F40 incarnava l’apice del know-how tecnologico di Enzo Ferrari attraverso la perfetta unione della tradizione agonistica e stradale del marchio. Un capolavoro dal telaio in acciaio che prometteva prestazioni straordinarie – fu la prima auto stradale a superare la mitica barriera dei 300 km/h ! –  anche grazie al motore V8 longitudinale da 2,9 litri, dotato di  quattro valvole per cilindro e due turbocompressori con intercooler, che generava una potenza, eccezionale  per l’epoca , di ben di 478 CV a 7000 giri/min.
Trentacinque anni dopo, il suo fascino  evergreen resta immutato e si conferma una delle auto più quotate e desiderate dai collezionisti di tutto il mondo che ne potranno ammirare ben otto esemplari unici, provenienti da collezioni private, ospitati nella cornice della Club House della dodicesima edizione di Milano AutoClassica.
Fonte e foto: Désirée Baldini Ufficio Stampa Milano AutoClassica


 

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