Doppia anima: prestazioni da supercar e massima fruibilità nell’utilizzo quotidiano.
Dalla prima serie, C5, all’attuale C8: trazione integrale quattro, propulsori biturbo a V e assetto Dynamic Ride Control gli highlights tecnici costantemente evoluti.
Audi RS 6 Avant C8: il V8 4.0 biturbo da 600 CV con tecnologia mild-hybrid è espressione dell’evoluzione sostenibile della gamma Audi Sport.
Al debutto nel 2002, Audi RS 6 è passata attraverso quattro generazioni divenendo un’icona della sportività dei quattro anelli. Massima espressione del segmento high performance, sin dagli esordi ha abbinato alle prestazioni da supercar la fruibilità caratteristica delle berline e Avant Audi. Elementi tecnici distintivi quali la trazione integrale quattro, i propulsori biturbo a V e il sistema Dynamic Ride Control per la compensazione idraulica di rollio e beccheggio hanno accompagnato il modello dall’unveiling sino ad oggi.
Audi RS 6 C5: la prima generazione
Poco dopo l’inizio del nuovo millennio, l’allora quattro GmbH (oggi Audi Sport GmbH) deve decidere quale vettura, dopo Audi RS 4, affidare ai propri specialisti per una rivisitazione in chiave sportiva. Il momento è favorevole per Audi A6: la prima generazione, denominata C5, è stata aggiornata nel 2001 e, allo stesso tempo, Audi vuole aggiungere potenza sotto il cofano di uno dei propri modelli high-end.
Il Brand è consapevole della propria identità sportiva e dei successi nel Motorsport: all’esordio alla leggendaria 24 Ore di Le Mans, nel 1999, Audi è salita immediatamente sul podio. Al termine del triennio 2000-2002, con 13 vittorie nel proprio palmarès, la Casa dei quattro anelli entra nella storia di Le Mans e si afferma come seconda squadra di maggior successo di sempre. Gli ingegneri di quattro GmbH si impegnano pertanto al massimo per rendere Audi A6 più sportiva sia a livello di motore, assetto e trasmissione, sia nel design, tanto che la variante RS può contare su di una crescita dimensionale di 4 centimetri in lunghezza e larghezza, minigonne specifiche, passaruota ampliati, prese d’aria maggiorate, paraurti e spoiler dedicati, cerchi da 18 o 19 pollici e due terminali di scarico ovali.
V8 4.2 biturbo da 450 CV: nel 2002, nessuna Audi è più potente
quattro GmbH opta per un motore V8 4.2 derivato dall’unità appannaggio dell’ammiraglia Audi A8 e già destinato ad Audi S6 nella configurazione aspirata da 340 CV. Per garantire alla vettura un carattere unico, l’8 cilindri viene sovralimentato mediante due turbocompressori corredati da altrettanti intercooler. Il propulsore così rivisitato è però caratterizzato da ingombri incompatibili con il vano motore di Audi A6. Motivo per il quale quattro GmbH ridisegna l’avantreno dell’auto, allungandolo e allargandolo di 4 centimetri. Il V8 biturbo non viene sviluppato a Ingolstadt o a Neckarsulm, bensì in Inghilterra presso la britannica Cosworth, sino al 2004 affiliata di Audi AG, così da erogare 450 CV e 560 Nm di coppia. Valori che divengono il nuovo riferimento del segmento. Per un confronto, si pensi come possa contare su 450 CV anche l’Audi TT-R schierata dal team ABT nel DTM – il Campionato Tedesco Turismo – con la quale Laurent Aïello conquista il titolo 2002.
Le prestazioni da record comportano marcati aggiornamenti a livello di trasmissione: l’epoca del cambio manuale giunge al termine. Per la prima volta, un modello RS adotta la soluzione automatica, forte d’innesti più rapidi. I cinque rapporti e la trazione integrale quattro garantiscono un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi. Parallelamente, Audi RS 6, proposta nelle configurazioni Avant e berlina, si fregia dell’assetto Dynamic Ride Control (DRC). Sistema che, grazie alla compensazione idraulica di rollio e beccheggio, contrasta in modo eccezionalmente rapido tanto il coricamento laterale quanto il beccheggio. Una soluzione straordinariamente raffinata, specie per l’epoca.
L’assetto DRC si avvale di molle in acciaio e ammortizzatori con diverse tarature. Gli ammortizzatori lungo un lato dell’auto sono vincolati con quelli collocati diagonalmente all’opposto mediante un circuito a due vie caratterizzato da una valvola centrale per ciascuna linea. In curva e nei trasferimenti di carico viene generato un flusso d’olio che provoca un ulteriore smorzamento destinato a influenzare le fasi di compressione ed estensione della sospensione. Una soluzione che gioca a favore sia della stabilità sia dell’agilità dell’auto. Tale compensazione integrata del rollio e del beccheggio, integralmente idraulica, è in grado di operare con straordinaria rapidità pur non facendo ricorso all’elettronica.
Tutti gli esemplari della prima generazione di Audi RS 6 vengono realizzati in catena di montaggio e completati “a mano”, passando dallo stabilimento di Neckarsulm a un padiglione attiguo dove, in circa 15 ore di lavoro, gli specialisti di quattro GmbH aggiungono l’olio del circuito idraulico del sistema DRC, i badge RS e gli elementi caratteristici dell’abitacolo.
La serie C5 è, ad oggi, l’unica Audi RS 6 destinata al Motorsport. Audi RS 6 Competition, preparata e gestita dal team Champion Racing con Randy Pobst al volante, nel 2003 surclassa la concorrenza di pari cilindrata nella serie Speed GT World Challenge. L’auto, dotata del V8 biturbo portato a 475 CV, si afferma sin dal debutto.
Negli ultimi mesi di commercializzazione, quattro GmbH dona ad Audi RS 6 C5 un’ulteriore iniezione di grinta e il suffisso “plus” al naming del modello. La potenza passa da 450 a 480 CV, mentre la velocità massima tocca i 280 km/h anziché gli originari 250 km/h. Ampia parte degli equipaggiamenti in precedenza a richiesta viene inclusa nella dotazione di serie.
Audi RS 6 C6: l’era dell’esplosivo 10 cilindri a V biturbo di 5,0 litri
A sei anni dall’introduzione della prima serie di Audi RS 6, debutta la seconda generazione della berlina e Avant high performance. Crescono potenza, cilindrata e frazionamento del motore. Sotto il cofano pulsano dieci cilindri assistiti da due turbocompressori. Complice la cubatura di 5,0 litri, Audi RS 6 C6 può contare su di una potenza massima di 580 CV e una coppia di 650 Nm disponibile sin da 1.500 giri/min. Valori superiori, all’epoca, persino alla supercar Audi R8.
Il V10 5.0 è una forza della natura: al peso contenuto in 278 chilogrammi abbina soluzioni raffinate quali la lubrificazione a carter secco, che garantisce il flusso d’olio anche con accelerazioni di 1,2 g, la trazione integrale quattro e il nuovo cambio automatico tiptronic, del tipo mediante convertitore di coppia, a 6 rapporti.
La trasmissione, nello specifico, viene ampiamente rivisitata nel sistema di raffreddamento e nella rapidità degli innesti, così da garantire ad Audi RS 6 Avant uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi (4,5 secondi per la berlina) a fronte di una velocità massima di oltre 300 km/h (più precisamente 303 km/h per la variante plus).
Le straordinarie prestazioni della vettura richiedono un impianto frenante altrettanto performante, forte di dischi carboceramici anteriori da 420 millimetri di diametro e posteriori da 356 millimetri. L’assetto DRC, ora di serie, per la prima volta prevede tre diverse regolazioni della taratura degli ammortizzatori, mentre il look dell’auto, analogamente al precedente modello, è muscolare ma senza eccessi. Ai passaruota maggiorati e ai paraurti specifici si affiancano cerchi in lega da 19 o 20 pollici e un’impronta a terra maggiorata di 35 millimetri.
Coerentemente con la prima generazione, tutti gli esemplari di Audi RS 6 C6 vengono realizzati in catena di montaggio e completati “a mano” dagli specialisti di quattro GmbH. Sul finire della commercializzazione non manca la versione plus, declinata nelle varianti Sport e Audi exclusive, prodotta in 500 esemplari in edizione limitata.
Audi RS 6 Avant C7: 120 kg più leggera e per la prima volta con oltre 600 CV
Ridurre il numero dei cilindri è una scelta sbagliata! Non mancano le critiche quando, nel 2013, Audi abbandona il motore V10 biturbo per affidarsi a un evoluto V8 4.0 biturbo: il propulsore più “piccolo” nella storia del modello. Non solo, la configurazione di carrozzeria berlina esce di scena, tanto che negli USA subentra Audi RS 7 Sportback. Oltreoceano non mancano i malumori.
I musi lunghi, però, hanno vita breve, perché la nuova generazione di Audi RS 6 Avant scava un solco rispetto al passato sotto il profilo tanto della dinamica quanto dell’efficienza. Il peso, complice il massiccio ricorso all’alluminio, si riduce di 120 chilogrammi sebbene l’impronta a terra della vettura sia di ben 6 centimetri superiore a un’Audi A6 Avant standard. In aggiunta, la ripartizione delle masse è più bilanciata: all’avantreno grava ora il 55% del peso contro il 60% di Audi RS 6 C6. Un risultato cui concorre l’arretramento di 15 cm del propulsore.
Audi RS 6 Avant C7 dimostra su strada come 2 cilindri e 20 CV in meno – la potenza massima si attesta a 560 CV – non influiscano sulle prestazioni. Grazie a 700 Nm di coppia e al nuovo cambio tiptronic a 8 rapporti, scatta da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi: 7 decimi più rapida rispetto al precedente modello, mentre la velocità massima raggiunge i 305 km/h e cresce l’efficienza. Il consumo di carburante è inferiore del 30%, complice la tecnologia COD (cylinder on demand) che disattiva i cilindri 2, 3, 5 e 8 ai carichi medi e ridotti, disattivando le fasi d’iniezione e accensione e chiudendo le valvole di aspirazione e scarico. Nel funzionamento a 4 cilindri, la fasatura dei cilindri attivi viene adeguata in funzione della mappa d’erogazione, così da ottenere il massimo rendimento, mentre le camere di combustione inattive vedono i pistoni muoversi senza dissipazioni d’energia. Non appena viene premuto con decisione il pedale dell’acceleratore, i cilindri “spenti” tornano attivi.
Tra le novità appannaggio della terza generazione di Audi RS 6 spiccano le sospensioni pneumatiche adattive, in grado di abbinare un handling da vera sportiva, cui contribuisce la possibilità di ribassare l’assetto di 20 mm, al comfort di una Avant “normale”. Confermati a listino i freni carboceramici e, in opzione, la tecnologia DRC, mentre costituisce una new entry in grado di rafforzare la fruibilità della vettura la disponibilità, per la prima volta, del gancio di traino. Nel solco della tradizione la produzione: durante l’assemblaggio a Neckarsulm, anche la serie C7 migra in un diverso padiglione per la caratterizzazione RS.
Nel corso degli anni, Audi affina incessantemente il V8 4.0 biturbo che, nel caso di Audi RS 6 Avant Performance, arriva ad erogare – per la prima volta – oltre 600 CV (605 CV per la precisione) e sino a 750 Nm. A dispetto delle critiche iniziali, del “downsizing” del propulsore e della mancanza della variante berlina per il mercato americano, Audi RS 6 Avant C7 riscuote un successo nettamente superiore alle precedenti generazioni.
Audi RS 6 Avant C8: tecnologia MHEV, sterzo integrale e look senza compromessi
Nel 2019, tre anni prima del 20° compleanno del modello, la quarta generazione di Audi RS 6 – denominata C8 – raggiunge le Concessionarie. Il V8 4.0 biturbo può contare su 600 CV e 800 Nm di coppia. Per la prima volta, Audi RS 6 condivide la progressiva elettrificazione dell’offerta dei quattro anelli adottando un sistema mild-hybrid a 48 Volt che ne rafforza ulteriormente l’efficienza. Sebbene lievemente più pesante rispetto alla serie C7, Audi RS 6 Avant scatta da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi e da 0 a 200 km/h in 12 secondi. Un nuovo mondo.
Alle straordinarie performance della vettura contribuisce la trazione integrale permanente quattro. In condizioni di marcia ordinarie, il differenziale centrale autobloccante ripartisce la coppia secondo il rapporto 40:60 tra avantreno e retrotreno. In caso di perdite d’aderenza, la maggior parte della spinta viene trasferita verso l’assale che garantisce una superiore trazione: in funzione delle condizioni di guida, fino a un massimo del 70% all’avantreno e fino all’85% al retrotreno.
Tra gli highlight tecnici spicca lo sterzo integrale dinamico. Il sistema abbina la sterzatura dinamica sull’assale anteriore, che utilizza un riduttore harmonic drive, e la sterzatura sull’assale posteriore mediante un sistema a vite e tiranti trasversali. A bassa andatura, le ruote posteriori sterzano in controfase rispetto a quelle anteriori fino a un massimo di cinque gradi. Conseguentemente, il diametro di volta si riduce di un metro, rendendo Audi RS 6 Avant ancora più agile. Diversamente, ad andatura media ed elevata (oltre i 100 km/h), le ruote posteriori sterzano fino a un massimo di due gradi nella stessa direzione di quelle anteriori, a vantaggio della stabilità. Quale alternativa alle sospensioni pneumatiche adattive di serie è disponibile – una conferma – l’assetto Dynamic Ride Control (DRC).
E il design? Mentre le generazioni precedenti optano per una sportività “discreta”, nuova Audi RS 6 Avant si presenta come una sportiva senza compromessi, nettamente differente da Audi A6 Avant. Ad eccezione delle portiere anteriori, del tetto e del portellone, la carrozzeria si avvale di componenti specifici RS. L’impronta a terra risulta più ampia di ben 80 mm grazie ai passaruota maggiorati; più ampio anche il single frame, fortemente caratterizzato dalla griglia a nido d’ape a effetto tridimensionale. Il nuovo paraurti RS ospita prese d’aria laterali che si spingono sino al bordo inferiore dei proiettori, mentre al retrotreno sono protagonisti assoluti lo spoiler al tetto e il paraurti specifico RS con estrattore. L’impianto di scarico RS si avvale di due terminali ovali cromati. A richiesta è disponibile l’impianto di scarico sportivo RS con terminali neri.
A enfatizzare ulteriormente il look contribuiscono i cerchi sino a 22 pollici, il cofano corredato dell’inedito powerdome e i gruppi ottici derivati dalla coupé a quattro porte Audi A7 Sportback. Questi ultimi disponibili a richiesta anche con tecnologia LED Audi Matrix HD con luce laser: un ulteriore elemento distintivo. Diversamente dai modelli precedenti, Audi RS 6 Avant C8 viene prodotta interamente “in linea” a Neckarsulm, a conferma dell’alto livello di flessibilità raggiunto dallo stabilimento, e viene offerta in configurazione Avant anche negli Stati Uniti.
Fonte e foto: ufficio stampa
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