Assicurazioni. La FMI per la tutela e la conservazione del patrimonio motociclistico

I motoveicoli non circolanti sulla pubblica strada e custoditi in area protetta devono poter essere conservati dai proprietari senza che sia loro imposto di accendere una assicurazione.
Continua l’azione della FMI a tutela dei motociclisti. Questa volta il tema è quello delle Assicurazioni e del recepimento, da parte dell’Italia, con un Decreto Legislativo, della Direttiva Europea 2021/2118 concernente l’assicurazione della responsabilità civile. Il testo inibisce la possibilità per un possessore di un veicolo di revocare l’assicurazione o di accenderla solo quando, saltuariamente, tale veicolo circola.
 
In pratica potrebbe non essere più possibile per chi possiede un mezzo immatricolato ma non circolante, custodirlo in garage senza spese assicurative. La nostra preoccupazione è rivolta al mondo delle moto moderne, ma anche a quello delle storiche, per le quali il fenomeno della conservazione è molto diffuso ed è naturalmente alla base della preservazione di un immenso patrimonio storico e culturale dell’ingegno meccanico che ha caratterizzato e caratterizza ancora il nostro Paese.
 
La FMI sta chiedendo a gran voce e in tutte le sedi opportune, pur nel rispetto delle indicazioni ricevute dall’Europa, che la possibilità di revoca dell’assicurazione sia presa in considerazione ed inserita nel testo, in ragione delle esigenze dei moltissimi appassionati possessori di motocicli moderni o storici.
 
Il provvedimento governativo, che ha richiesto il parere della Camere, ha ottenuto una indicazione chiara in questo senso, grazie all’impegno della Senatrice, amica dei motociclisti, Erika Stefani, che ha recepito e fatto proprie queste istanze.
 
Il presidente della FMI Giovanni Copioli ha dichiarato: “Ringrazio la Senatrice Stefani e tutti coloro che si stanno impegnando per far sì che i mezzi custoditi in luogo protetto possano continuare a non avere obblighi assicurativi. Mi auguro che il Governo recepisca le indicazioni ricevute dal Parlamento, per evitare la dispersione di un grande numero di veicoli, storici e non, che saranno rottamati o venduti all’estero, con il rischio che l’Italia perda un patrimonio storico e culturale di grande pregio.
Fonte e foto: ufficio stampa FMI

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