Prima vera novità Opel del secondo dopoguerra. La versione CarAVan aprì la strada alle station wagon Opel. Oltre 1,3 milioni di esemplari prodotti in 8 anni.
Settanta anni fa, nella primavera del 1953, faceva la sua prima apparizione pubblica al Salone di Francoforte la Opel Olympia Rekord, modello fondamentale nella ultrasecolare storia della casa tedesca. Dopo aver ripreso, aggiornandoli per quanto possibile, alcuni modelli progettati negli anni Trenta, Opel presentava la sua prima vera novità del secondo dopoguerra.
Questa vettura di classe media rappresentava infatti una specie di ponte tra le due epoche: da una riprendeva la costruzione a scocca portante (introdotta nel 1935 con la Opel Olympia), dell’altra adottava le molte finiture cromate che culminavano in un’originale mascherina a forma di bocca di squalo. Buone prestazioni velocistiche associate al prezzo molto concorrenziale di 6.250 Marchi Tedeschi ne decretarono un immediato successo. In quattro anni fu venduta in 558.452 unità.
Prima Opel in versione CarAVan
Alla berlina a 2 porte fu affiancata nel settembre del 1953 la fortunata versione CarAVan (acronimo di “car and van” ovvero autovettura e furgone), ma soprattutto espressione concreta di un’automobile flessibile che durante la settimana avrebbe dovuto accompagnare il proprietario al lavoro e nel weekend con la famiglia. Non a caso la documentazione dell’epoca ne illustrava così la funzionalità: “I sedili posteriori possono essere ripiegati facilmente in avanti in pochissimo tempo trasformando l’elegante e raffinata Opel Caravan in un mezzo molto pratico e realmente economico”.
Ancora oggi la Opel Olympia Rekord Caravan riveste grande importanza nella storia della Casa tedesca in quanto antesignana di una lunga famiglia di station wagon grande successo. Il suo inedito approccio innescò un autentico boom. In due anni Opel costruì qualcosa come16.000 CarAVan, pari ad oltre il 10% delle vendite della corrispondente berlina. Da allora decise di realizzare versioni station wagon di ogni sua berlina.
Nel 1954 la gamma Opel Olympia Rekord fu completata dalla cabriolet. Nello stesso anno la vettura la potenza del motore 1.500 fu portata da 40 CV a 45 CV e la carrozzeria arricchita con un maggior numero di cromature. Pneumatici senza camera d’aria e sterzo a circolazione di sfere divennero di serie.
L’elegante edizione P1
La Opel Olympia Rekord P1 del 1957 fu un modello sostanzialmente differente. Non era solo più lunga, larga e bassa, ma aveva soprattutto una linea più moderna con il parabrezza ed il lunotto che avvolgevano parte delle fiancate. Era prodotta con carrozzeria berlina e station wagon a 2 e 4 porte (anche bicolore) e, oltre che con il già noto motore 1.500 da 45 CV (33 kW), era disponibile con un 1.700 da 55 CV (44 kW).
“Tutto intorno grandi finestrini, ampia visibilità del traffico e del panorama” così il depliant pubblicitario della Opel descriveva nel 1957 la nuova Opel Olympia Rekord P1. Con le sue cromature, non più tanto vistose come in passato, questa vettura rispondeva meglio di prima a gusti del cliente. “È vero: io guido comodamente. La Opel Olympia Rekord è l’ideale per me. Non devo fare ginnastica per entrare, mi siedo senza fatica. In breve, mi sento a mio agio nella mia Opel Olympia Rekord. Perché è spaziosa ed accessoriata in modo pratico. Perché il motore è silenzioso ed al tempo stesso brillante”. La Opel Olympia Rekord P1 fu prodotta in 855.749 esemplari fino al 1960.
Fonte e foto: ufficio stampa
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