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ACI, incidenti stradali: in UE feriti gravi fortemente sottostimati

ETSC (EUROPEAN TRANSPORT SAFETY COUNCIL) UE: FERITI GRAVI FORTEMENTE SOTTOSTIMATI
OGNI ANNO, 1.291.000 FERITI DI CUI 141MILA GRAVI (11% del TOT.)
Jenny Carson (Project manager ETSC): “I governi nazionali devono impegnarsi di più per migliorare questo sistema imperfetto basato su dati che forniscono un quadro fuorviante del peso complessivo delle lesioni stradali su individui, società ed economie”.
OBIETTIVO UE 2030: –50% MORTI E FERITI GRAVI SULLE STRADE GOVERNI PERSEGUANO APPROCCIO “SAFE SYSTEM”
1. Governance e gestione responsabilità, trasparenza, finanziamenti adeguati, migliore raccolta dati, partnership
2. Velocità sicure limiti velocità adeguati ad ambiente stradale e vulnerabilità utenti
3. Strade sicure infrastrutture progettate e manutenute per ridurre rischio collisioni e minimizzare gravità lesioni
4. Veicoli sicuri promuovere tecnologie che aiutino a prevenire collisioni e proteggano occupanti e utenti vulnerabili
5. Utenti sicuri incoraggiare comportamenti responsabili attraverso formazione conducenti, controlli e incentivi
6. Assistenza post-incidente risposta tempestiva ed efficace cure mediche che riducano al minimo le conseguenze delle collisioni

Secondo le statistiche ufficiali, ogni anno, nell’Unione Europea, i feriti per incidente stradale sono circa 1.291.000. Di questi, 141mila (l’11% del totale) sono gravi. Una cifra fortemente sottostimata, secondo il Rapporto www.etsc.eu/pinflash48, pubblicato oggi dall’ETSC (“European Transport Safety Council”: “Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti”), organizzazione internazionale indipendente, senza scopo di lucro, impegnata a ridurre i decessi e le lesioni nel settore dei trasporti.

Tre i motivi principali delle sottostime: incongruenze nella raccolta delle informazioni, mancati rilievi da parte della polizia – che non sempre può valutare la gravità delle lesioni, senza contare che molti incidenti con infortuni gravi che coinvolgono pedoni e ciclisti, ma non veicoli a motore, non vengono denunciati – e la difficoltà dei Governi a collegare le informazioni detenute dagli Enti sanitari con quelle rilevate dalla polizia.

Problemi tutt’altro che irrilevanti – rileva il Rapporto ETSC – dal momento che la maggior parte dei Governi nazionali non riesce a migliorare significativamente la sicurezza stradale a causa di un quadro incompleto su dove e quando si verificano gli incidenti e sul numero di feriti.

“I governi nazionali – sottolinea Jenny Carson, project manager ETSC – devono impegnarsi di più per migliorare questo sistema imperfetto che si basa ampiamente sui dati rilevati dalla polizia, che forniscono un quadro fuorviante del peso complessivo delle lesioni stradali sugli individui, sulle società e sulle nostre economie”.

Nel sottolineare, infine, il forte ritardo rispetto all’obiettivo UE 2030 – riduzione del 50% di morti e feriti gravi sulle strade – il Rapporto ETSC evidenzia come, tra 2013 e 2023, in 24 Stati membri dell’UE, i decessi siano diminuiti del 16%, mentre i feriti gravi solo del 13%.

Per affrontare le sfide e raggiungere gli obiettivi, gli esperti ETSC ribadiscono l’importanza dell’approccio “Safe System” alla sicurezza stradale, che si articola in sei punti chiave:

1. Governance e gestione: garantire che i leader si assumano la responsabilità, assicurare la trasparenza, garantire finanziamenti adeguati, migliorare la raccolta dati e sviluppare partnership

2. Velocità sicure: adattare i limiti di velocità all’ambiente stradale e alla vulnerabilità degli utenti della strada

3. Strade sicure: progettare e mantenere le infrastrutture in modo da ridurre il rischio di collisioni e minimizzare la gravità delle lesioni

4. Veicoli sicuri: promuovere quelle tecnologie di sicurezza che aiutano a prevenire le collisioni e proteggono gli occupanti e gli utenti vulnerabili della strada

5. Utenti della strada sicuri: incoraggiare comportamenti responsabili degli utenti della strada, attraverso formazione dei conducenti, controlli e incentivi

6. Assistenza post-incidente: garantire una risposta tempestiva ed efficace alle emergenze, e cure mediche in grado di ridurre al minimo le conseguenze degli incidenti.

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