Verso il futuro per la crescita del paese con la promozione del territorio, ricordando il passato, le nostre tradizioni e la nostra identità. A Narcao, nella frazione di Rio Murtas, è stata inaugurata un’opera dell’artista Mariano Corda di Villasor. L’opera artistica, posizionata all’ingresso del paese (arrivando da Cagliari), nel muro di pietra di fronte al Bar Mulas, sono dei bassorilievi che rappresentano quelli che sono stati i mestieri di questa frazione del Sulcis.
A poca distanza dalla conclusione della prima annualità di “Narcao cultura e turismo”, progetto di sviluppo turistico culturale promosso dal Comune di Narcao con il contributo della Fondazione di Sardegna, l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Antonello Cani continua la promozione della cultura e del turismo con un altro progetto che mette al centro le frazioni e le loro peculiarità.
“L’opera inaugurata a Rio Murtas, è un altro progetto rispetto a quello che ha interessato la frazione di Terraseo”, ha spiegato il Sindaco Antonello Cani, “però riguardano due settori a cui noi teniamo molto, ovvero quello della cultura e del turismo. A Terraseo abbiamo realizzato un’opera che rappresenta soprattutto quello che è l’emblema, il punto di forza della frazione di Narcao, il fagiolo bianco, mentre a Rio Murtas, abbiamo voluto virare su un’opera diversa dalla pittura muraria, con delle sculture, più tecnicamente si chiamano bassorilievi che rappresentano quelle che sono state le tradizioni di questa frazione, quindi il minatore che va al lavoro, il pastore che rientra con il gregge delle pecore, e c’è un rieccheggio anche alla caccia. È un inizio, sicuramente, perché questa parete si presta ad essere poi integrata con altre opere. Questo è un messaggio che l’Amministrazione vuole dare ai propri cittadini per coltivare, per ricordare quello che è il nostro passato, quello da cui noi veniamo”.
All’inaugurazione, oltre al Sindaco Antonello Cani, agli Assessori Giovanni Maria Lai e Simone Valleri, e al consigliere comunale di minoranza Tommaso Abbate, non poteva mancare l’artista Mariano Corda. “Per Rio Murtas ho realizzato delle ombre”, ha spiegato l’artista Mariano Corda, “è un inizio, perché l’idea è quella di fare un lavoro più intenso lungo questo muro di pietra che mi ha subito affascinato. Nell’opera, ho voluto ricordare un minatore, con riferimento alla Miniera di Rosas, un pastore con le capre, delle volpi che rimandano al bosco, alla campagna e alla caccia. Sono figlio di un fabbro che ha lavorato nella Miniera di Monteponi, sono affascinato da tutto ciò che è arrugginito, ho molte opere tridimensionali, molte sculture che nella vita hanno avuto altri ruoli, e ho realizzato molte opere di dimensioni notevoli. Ho 70 anni di cui quaranta trascorsi tra teatro e arte, collaborando con tanti artisti, tra cui Maria Lai con cui ho lavorato per anni e Pinuccio Sciola. Molte opere da me realizzate sono a San Sperate, alcune sono in Portogallo, perché da quattro anni partecipo alla Biennale di Cerveira, ma soprattutto un altro luogo della Sardegna che mi piace moltissimo è Belvì, dove per diversi anni abbiamo realizzato l’evento “Sonos de linna”, durante il quale ho avuto il piacere di invitare artisti internazionali con i quali ho realizzato delle opere sempre con i materiali scartati dall’agricoltura, ad esempio, utilizzo aratri che diventano animali, i miei animali. Ogni artista dovrebbe dare vita a nuove idee, per non essere banale e ripetitivo e l’idea di creare queste ombre, con le lamiere, mi rimandava alla Miniera di Rosas dove, per anni, i nostri nonni hanno faticato e sudato per la propria famiglia”.
L’Assessore al turismo, alle attività produttive ed associazionismo Giovanni Maria Lai ha così commentato l’opera esposta a Rio Murtas: “Questa iniziativa è la partenza per far crescere il paese a livello turistico e culturale. La rappresentazione dell’artista Mariano Corda ci porta a ripercorrere la nostra realtà e ricordare le nostre peculiarità, il lavoro dei miniatori e il pastore con il suo gregge di pecore. È un’opera per non dimenticare, è l’inizio di un percorso che parte da Rio Murtas e sicuramente proseguirà anche in paese per continuare ad ammirare questo “museo all’aperto”, questa è la caratteristica che vogliamo dare al nostro paese, anche a livello turistico. Questo, oltre a tutte le iniziative che stiamo cercando di portare avanti, pone le basi per un turismo a portata di uomo, a Narcao i turisti potranno venire anche per queste caratteristiche, e questo è reso possibile grazie all’Amministrazione che si sta impegnando in questo settore che per noi è essenziale”.
Simone Valleri, Assessore con deleghe alle politiche giovanili, istruzioni, sport e cultura, si è detto entusiasta dell’opera realizzata dall’artista Mariano Corda: “È un’opera che abbellisce la nostra comunità, la abbellisce e le dà un senso identitario, vediamo il pastore da una parte e il minatore dall’altra che si vengono incontro e, comunque, abbracciano due dei mestieri fondamentali della nostra comunità, ovvero quello agro pastorale e quello minerario che hanno rappresentato e penso rappresentino per la maggior parte, la storia di quasi tutti noi. Anch’io personalmente vengo da una famiglia di immigrati che sono arrivati qua per lavorare in miniera, mio bisnonno ha lavorato in miniera, mio nonno ha lavorato a Mont’Ega e mio padre stesso è stato un minatore della Carbosulcis, diciamo che la miniera è stata un punto di riferimento e un punto fondamentale per tutti noi, come lo è stato il settore agropastorale. Questa è sicuramente una delle tante opere che faremo per cercare di dare un’identità che, purtroppo, piano piano si sta perdendo in tutti questi piccoli centri. Noi dobbiamo guardare oltre, guardare oltre non significa solamente andare avanti, stare al passo con i tempi, ma significa anche capire da dove veniamo e chi siamo”.
Testo e foto di Marzia Tornatore
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