50 anni fa una Opel GT cambiò l’immagine delle auto Diesel. Due record mondiali e 18 internazionali di velocità. Una spettacolare promozione per la gamma Opel Rekord.
Affidabili, robuste, economiche (specialmente in Italia dove il gasolio costava molto meno della benzina), cinquanta anni fa le automobili Diesel erano anche pesanti e rumorose, ma soprattutto drammaticamente lente. Solo due Case automobilistiche ne proponevano qualche modello. Poi arrivò la Opel Rekord Diesel che non richiedeva complesse e prolungate procedure di avviamento e di spegnimento per le quali bisognava ricorrere a pomelli e levette. Sulla Opel Rekord tutto era semplificato al massimo: bastava girare la chiave dell’avviamento, come su una qualsiasi automobile a benzina, per mettere in moto o per spegnere il suo 4 cilindri di 2.068 cc. Un passo avanti in termini di praticità tutt’altro che trascurabile.
Il suo motore poi aveva una potenza di 60 CV (44 kW) che all’inizio degli Anni ’70 era di tutto rilievo per un propulsore a gasolio. Il suo sviluppo, iniziato nel 1968, aveva portato alla realizzazione di un propulsore estremamente moderno per quell’epoca con dimensioni interne superquadre (alesaggio/corsa = 88 x 85 mm), un asse a camme in testa mosso da catena e monoblocco in ghisa derivato direttamente dal motore della Opel Rekord a benzina. Risultato: un propulsore decisamente più brillante e prestazioni decisamente superiori.
Una Opel GT con motore turbodiesel
Per trasmettere ancora meglio queste novità all’opinione pubblica, all’inizio degli Anni ’70 la Casa tedesca allestì una specialissima versione monoposto della coupè GT dotata di una carrozzeria più bassa, leggera ed aerodinamica equipaggiata con motore diesel. La vettura era dotata di una carrozzeria monoposto derivata direttamente da quella della Opel GT e soprattutto con un 2.100 turbodiesel da 95 CV (70 kW) che non era niente altro che il prototipo del motore poi impiegato sulla Opel Rekord Diesel ed ai primi di luglio del 1972 la portò sul suo circuito privato di Dudenhofen, nei pressi di Francoforte, per conquistare una serie di record di velocità.
Dopo aver girato senza interruzione per tre giorni e due notti la Opel Diesel GT conquistò 2 record mondiali e 18 internazionali di velocità e durata girando senza interruzione sulla pista privata della Opel a Dudenhofen.
I piloti Giorgio Pianta, Paul Frere, Sylvia Ísterberg, Henri Greder, Marie Claude Beaumont e Jochen Springer stabilirono ogni possibile record: da quello sul chilometro lanciato fino a quelli dei 10.000 chilometri e delle 52 ore (a 190,880 km/h).
Positivi riflessi di mercato
Quando arrivò il momento del lancio sul mercato della Opel Rekord Diesel, il costruttore tedesco poté vantare il fatto di avere costruito un Diesel non solo robusto, ma anche in grado di fornire prestazioni notevoli. Questo fatto servì a dare alla nuova berlina un’immagine decisamente moderna e brillante. La “Opel Rekord Diesel è anche veloce perché nasce da 20 record”: così la presentava in Italia la pubblicità che peraltro non mancava di rimarcare il ridotto costo chilometrico (65 Lire).
Due anni dopo la Opel Rekord Diesel fece un altro passo verso la convenienza. Al Salone di Torino dell’ottobre 1974 ne fu presentata una nuova versione equipaggiata con un motore di 1.998 cc da 58 CV (43 kW) realizzata appositamente per il mercato italiano. La velocità massima era lievemente inferiore (130 km/h), ma la cilindrata consentiva ai suoi acquirenti di beneficiare dell’aliquota IVA e del bollo di circolazione ridotti, previsti per le autovetture di meno di 2 litri. In questo modo, che come anticipava la pubblicità dell’epoca “un giorno, questa bella, comoda e veloce Opel Rekord Diesel non ti sarà costata nemmeno una Lira”, la Opel Rekord 2000 Diesel “si pagava da sola mentre correva”.
La 40.453 Opel Rekord Diesel prodotte in cinque anni sono la dimostrazione di come era cambiata l’opinione degli automobilisti sulle automobili a gasolio. E un po’ di merito va anche alla Opel Diesel GT.
Fonte e foto: Ufficio Comunicazione Opel Italia
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