La straordinaria collezione, unica al mondo, è stata completamente restaurata in modo conservativo e vanta esemplari di eccezionale rarità e fascino ineguagliabile. Rinnovati i locali e totalmente rivista l’esperienza di visita grazie al nuovo layout della esposizione con le moto che sono ora divise in aree tematiche: produzione, corsa e mezzi speciali. Il Museo Moto Guzzi così rinnovato anticipa il nuovo e avveniristico progetto che interesserà tutto il sito industriale di Mandello.
Ha riaperto il Museo Moto Guzzi di Mandello del Lario, vera memoria storica del marchio dell’aquila, delle sue moto, dei suoi trionfi e dei suoi protagonisti. Il Museo così rinnovato rappresenta un’anticipazione del progetto, già presentato, di ristrutturazione conservativa che interesserà tutto il sito industriale e che renderà Moto Guzzi un vero e proprio centro di aggregazione accessibile al pubblico.
Il Museo si presenta agli appassionati completamente ripensato nell’esperienza di visita, con la straordinaria collezione di moto ora suddivisa in tre grandi aree tematiche che riguardano i modelli di produzione, gli esemplari da corsa e i modelli militari, organizzati in rigoroso ordine di apparizione temporale.
La collezione è unica al mondo per il fascino e la rarità dei modelli e comprende circa 160 esemplari che, negli ultimi mesi, sono stati oggetto di un attento e minuzioso restauro conservativo eseguito integralmente dall’opera preziosa del personale di Moto Guzzi stessa.
Dalla G.P., modello unico al mondo che risale addirittura prima della fondazione di Moto Guzzi, agli ultimi modelli di attuale produzione come la V85 TT, una visita alla collezione è un viaggio irripetibile nella storia di questo straordinario marchio italiano.
In una nuova area al piano terra si possono ammirare le motociclette prodotte dal 2000 a oggi, come la magnifica California 1400 o la possente Stelvio 1200. Il racconto della storia di Moto Guzzi inizia nella prima area del piano primo, con la G.P. del 1919, il prototipo da cui nacque, nel 1921, la “Normale”, prima Moto Guzzi di produzione. Il viaggio prosegue al secondo piano, con l’esposizione dei successivi modelli di produzione fino ai primi anni del 2000 e delle motociclette destinate all’uso militare. Il tour prevede poi la visita della seconda area situata al primo piano dove sono conservate tutte le moto da corsa, macchine diventate leggendarie come la avveniristica Otto Cilindri, che hanno consentito a Moto Guzzi di conquistare 14 titoli mondiali. Tra le novità, lo spazio dedicato a Omobono Tenni, il grande pilota Moto Guzzi che trionfò al Tourist Trophy nel 1937. La terza sezione della nuova esposizione accoglie alcuni modelli come il 3X3 “Mulo Meccanico” mezzo da lavoro a tre ruote motrici del 1960 e il sidecar Trialce, costruito nel 1940. L’esposizione è completata da una scheda descrittiva per ogni modello.
Tra le moto che è possibile ammirare si ricordano la G.T. “Norge” della fine degli anni ’20, la Sport 15, avveniristica creazione degli anni ’30; il Guzzino degli anni ‘40, il Falcone, entrato prepotentemente nella cultura popolare, il Galletto 192, la V7 Sport che per i ragazzi degli anni ’70 fu un mito di sportività. E ancora la V50, la supersportiva Daytona 1000, per arrivare alle più recenti Griso e la anticonformista MGX-21.
Il Museo Moto Guzzi è accessibile, del tutto gratuitamente, varcando il famoso cancello rosso di via Parodi 63 a Mandello del Lario da lunedì a sabato.
Da lunedì a giovedì il Museo è aperto dalle 14:30 alle 16:30 previa prenotazione. Il venerdì e il sabato l’apertura passa a otto ore, l’ingresso è libero dalle 10 alle 18 e la visita guidata si può avere prenotando.
Tutte le informazioni sul sito https://www.motoguzzi.com/it_IT/
Fonte e foto: ufficio stampa
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