Al 16° Rally delle Marche Andreucci e Briani di forza

Leadership presa dalla prima prova e mai più abbandonata per il pluricampione toscano, che ha conquistato la quarta vittoria in gara e messo una seria ipoteca sul titolo ad una prova dal termine. Seconda posizione per i toscani Ciuffi-Cigni (Skoda) e terzi i modenesi Dalmazzini-Albertini (Hyundai i20 Rally2). Sfortuna per Battistolli, messo fuori causa da due uscite di strada, la seconda fale per il prosieguo di gara. A Mengozzi/Palladini (Toyota) la gara del Cross Country.

Vittoria e poker di allori in gara per Paolo Andreucci al 16. Rally delle Marche, penultimo atto del Campionato Italiano Rally Terra (CIRT) e gara finale del Campionato Italiano Cross Country. Corsa oggi con cuore pulsante a Cingoli, nelle colline del maceratese.
Il pluridecorato Campione della Garfagnana, affiancato da Rudy Briani sulla nuova Skoda Fabia Rally2, ha dunque messo una seria ipoteca sul suo ennesimo titolo tricolore, che in questo caso andrà a giocarsi ai primi di dicembre a Monza.
Una gara come al solito vigorosa e di alto ritmo, quella di Andreucci, che sugli sterrati marchigiani da anni riesce a trovare il miglior feeling con qualsiasi vettura e con qualsiasi condizione di fondo ed anche in questa occasione non ha tradito le attese. Pur partendo per primo sulla strada, quindi “pulendo” ai suoi competitor, Andreucci ha saputo subito passare al comando per poi cercare prova dopo prova l’allungo. Uno dei suoi principali “pericoli”, il giovane vicentino Alberto Battistolli (vincitore del 2022) non ha potuto cercare di contrastarlo a causa di un capottamento durante la prima prova speciale, ma pur continuando ha perso molto tempo di fatto escludendosi dalla lotta per la vittoria pur firmando riscontri cronometrici di vertice, per poi uscire definitivamente di scena con una seconda uscita di strada durante la nona prova speciale, delle dodici in programma.
A mettersi alle costole del Campione in carica è stato invece un risoluto Tommaso Ciuffi, rientrante in Campionato dopo la pausa del “Vermentino”. Il giovane fiorentino “figlio d’arte”, navigato da Cigni è stato per tutta la gara l’ombra di Andreucci, confermando il proprio valore che lo ha elevato come tra i migliori della serie sterrata tricolore italiana.
Alla fine, il driver di Firenze con la Skoda ha finito con la seconda moneta una gara che ha rilanciato bene le sue quotazioni nelle posizioni di vertice del Campionato, mentre al terzo posto ha finito Andrea Dalmazzini, affiancato da Albertini su una Hyundai i20 Rally2. Fermo dalla scorsa primavera, il 30enne modenese ha saputo trarre il massimo dalle strade bianche del Balcone delle Marche, strade che nel passato lo hanno sempre ispirato. Costante per i vertici, il ritmo di Dalmazzini, che ha saputo tener testa al giovane riminese, anche lui “figlio d’arte” Angelo Pucci Grossi, in copia con Cardinali, sulla Fabia R5. Già vincitore della classifica under 25 del campionato, Grossi ha firmato la quarta posizione finale con ampio merito, nonostante un brivido durante la terza prova per un testacoda.
Ha completato la top five il bergamasco Enrico Oldrati, Skoda anche per lui, affiancato da De Guio, con una gara con pochi acuti da podio, ma comunque redditizia anche in chiave campionato.
 
Dietro a lui, in sesta posizione, il versiliese Emanuele Dati (Skoda), finalmente con il sorriso dopo un trend non troppo fortunato di stagione, stavolta affiancato da Fenoli. Dati ha avuto ragione nel finale di corsa del bresciano Luigi Ricci, un altro che con la terra marchigiana trova sempre ispirazione. Pur fermo da mesi, Ricci ha finito al settimo posto con al fianco il sammarinese Biordi ed ha saputo entrare bene nei duelli della top ten riuscendo a duellare con diversi altri che avevano certamente più ritmo di lui.
Ottava piazza per il sammarinese Jader Vagnini (Skoda), in cerca di riprendere il ritmo ottimale dopo il cruento incidente sofferto in luglio al Rally Adriatico e hanno completato la top ten i fratelli aretini Massimo e Giovanni Squarcialupi, con una Hyundai i20 Rally2 ed il trentino Aronne Travaglia, il figlio dell’indimenticato Renato, al volante di una Ford Fiesta N5, condivisa con Lorenzo Lamanda.
Dalle posizioni al sole della classifica sono mancati, nel computo finale, il trentino Christian Merli (Skoda), neo Campione Europeo di cronoscalate, uscito di strada quando era buon ottavo assoluto ed anche il valtellinese Marco Gianesini, pure lui con la stessa sorte, al volante di una Fabia.
A due ruote motrici il successo lo ha fatto suo il piacentino Giorgio Cogni, con una Peugeot 208 Rally4, al termine di un frizzante confronto sul filo dei secondi con il padovano Niccolò Marchioro, su vettura analoga, dietro di soli 3”1.
Nella parte riservata al Cross Country vittoria assoluta per Mengozzi/Palladini (Toyota Hilux) su Lorenzo Codecà, con la sua Grand Vitara, sulla quale era assecondato da Mauro Toffoli. Con il titolo tricolore già in tasca, il catanese Alfio Bordonaro, con la Suzuki Vitara ha chiuso al terzo posto. Castagnera-Collodel, con una Can Am Maverick hanno primeggiato nella categoria “side by side” al termine di un confronto tirato  e spettacolare, su Buttò-Marcon (Can Am MAverick Rotax).
LA TOP TEN ASSOLUTA:  1. ANDREUCCI-BRIANI (Skoda Fabia Rally2) in 40’33.3; 2. CIUFFI-CIGNI (Skoda Fabia R5 Evo) a 8.0; 3. DALMAZZINI-ALBERTINI (Hyundai I20 Ng Rally2) a 41.6; 4. GROSSI-CARDINALI (Skoda Fabia R5 Evo) a 59.4; 5. OLDRATI-DE GUIO (Skoda Fabia R5 Evo) a 1’10.4; 6. DATI-FENOLI (Skoda Fabia R5 Evo) a 1’21.9; 7. RICCI-BIORDI (Skoda Fabia R5 Evo) a 1’24.9; 8. VAGNINI-MUSIARI (Skoda Fabia) a 1’46.6; 9. SQUARCIALUPI-SQUARCIALUPI (Hyundai I20) a 2’06.3; 10. TRAVAGLIA-LAMANDA (Ford Fiesta) a 2’15.4.
NELLA FOTO: ANDREUCCI IN AZIONE (Bettiol)
Fonte: UFFICIO STAMPA Alessandro Bugelli

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